Monumenti e lapidi

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Ente competente:
Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
Definizione del bene:
monumento ai caduti
Luogo:
Toscana, Viareggio (LU), Piazza Giuseppe Garibaldi
Data:
sec. XX | 1927
Materia e tecnica:
marmo; bronzo
Misure:
m 5.50x13.40x10;
Descrizione del bene:
Monumento di grandi dimensioni: basamento in marmo sul quale si sussegue una serie di figure di soldati in bronzo. Le figure, opere del locale artista Lorenzo Viani e dello scultore Rambelli, occupano lo spazio come sopra un palcoscenico nel tentativo riuscito di immortalare un momento di doloroso orgoglio nazionale.
Descrizione iconografica:
Figure di soldati.
Notizie storico-critiche:
La notizia della realizzazione del monumento fu data l’11 novembre 1918, durante la cerimonia per l’armistizio. Il Comune avrebbe partecipato all’erezione con una somma ingente, ma si chiese alla cittadinanza di contribuire con donazioni non inferiori a una lira (manifesto del 2 novembre). Tutta la cittadinanza contribuì con slancio e solo dopo pochi mesi furono raccolti più di 4.300 lire. Nel 1920 l’amministrazione comunale deliberò che la piazza Garibaldi fosse messa a disposizione del “Comitato per il monumento ai Caduti per la Patria” e, in occasione delle celebrazioni del 4 novembre, il sindaco consegnò simbolicamente la piazza. Il primo luglio 1921, il Comitato approvò il bando di concorso per l’erezione del Monumento, che fu diffuso in tutte le province italiane, che stanziava la somma di lire 100.000 e stabiliva che i bozzetti partecipanti al concorso dovessero essere presentati entro il 15 settembre 1921. Parteciparono 46 artisti con 47 bozzetti, che furono esposti a Palazzo Paolina dal 20 settembre al 9 ottobre. La mostra fu visitata da un folto pubblico e da numerose personalità, tra cui Guglielmo Marconi che, complimentandosi per la lodevole iniziativa, donò 100 lire. La Giuria, il 10 ottobre 1921, emise il primo giudizio, dopo aver eliminato quasi tutti i bozzetti, e rivolse la sua attenzione a tre sole opere: “I Galeottus” di Lorenzo Viani e Domenico Rambelli, “Eroica” del torinese Arturo Stagliano e “Perchè viva la Patria oggi si muore” del lucchese Umberto Pinzauti. Queste tre opere furono rinviate a un giudizio di secondo grado, perché i rispettivi autori potessero apportare le opportune modifiche in base alle indicazioni della Giuria. Nonostante le riserve della Commissione, il bozzetto “I Galeottus” spiccava sulle altre opere in concorso per la sua organicità, unità stilistica e novità creativa. Fu proprio questa novità, però, a essere oggetto di critica da parte dei Combattenti, che si sentivano offesi dall’opera. Il 18 settembre 1922 furono presentati i bozzetti per il concorso di secondo grado e questa volta la Commissione giudicatrice non ebbe dubbi: l’opera di Viani e Rambelli fu considerata all’unanimità “di gran lunga la più originale”, nonostante gli autori non avessero apportato le modifiche auspicate. Se la giuria, nonostante le critiche, si avviava a promuovere i due artisti a vincitori del concorso, nell’opinione pubblica, ma specialmente fra i membri del Comitato e fra i Combattenti, il clima di ostilità nei confronti dell’opera non si attenuò, tanto che il Comitato decise addirittura di sospendere la raccolta dei fondi per la realizzazione della scultura. Il 30 settembre 1923 la Giuria si riunì di nuovo per esaminare il nuovo bozzetto presentato da Viani e Rambelli e giudicò l’opera degna di essere riprodotta. Il 1 gennaio 1924 fu affidato l’incarico ufficiale di realizzare il monumento, che sarebbe dovuto essere pronto entro l’ottobre 1925. Le critiche dei membri del Comitato non cessarono e lo stesso, il 25 novembre 1925, visti anche i ritardi nella consegna dell’opera, decise di sciogliersi. Il compito di provvedere alla realizzazione del monumento passò nelle mani del Commissario Prefettizio, ing. Luigi Leonzi, che, il 28 settembre 1926, modificò le condizioni del bando di concorso, già accettate con la firma del contratto da parte dei due artisti, portando la somma stabilita da lire 100.000 a lire 260.000 e fissando nel giorno 30 aprile 1927 la data di ultimazione e di consegna dell’opera. Il monumento, dopo due rinvii, fu inaugurato il 3 luglio 1927 con una cerimonia ufficiale alla presenza del segretario del P.N.F. Augusto Turati. Fu una manifestazione imponente: si parlò di un’adunata di 10.000 avanguardisti e di una sfilata di 40.000 fascisti. Nonostante questa patina di ufficialità e autorevolezza, le critiche e le proteste non cessarono. Il giudizio negativo verso l’opera in città era generalmente condiviso e così, negli anni che seguirono, la piazza e il monumento vennero disertati per le onoranze ai Caduti. Tutto questo fece sì che nel 1940, a quattro anni dalla morte di Lorenzo Viani, approfittando della campagna di raccolta dei materiali ferrosi per l’industria bellica, si pensò di demolire il monumento destinando il bronzo alla realizzazione di nuove armi. Sabato 28 settembre, alle ore 9:30, la scultura fu simbolicamente consegnata al Cocefag, l’ente incaricato della rimozione e fusione del monumento ma, per sopraggiunte superiori disposizioni, alla fine non fu rimossa. Bib.: P. Fornaciari (a cura di), I Galeottus. Il monumento ai Caduti per la Patria di Lorenzo Viani e Domenico Rambelli, Viareggio 2000.
Codice identificativo:
0900848110
Nome del file:
lapidi/S128_S121_S61_S04_S238_S122/DSC_0480.jpg
 

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