Monumenti e lapidi

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Ente competente:
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia
Definizione del bene:
monumento ai caduti, ad ara
Luogo:
Friuli-Venezia Giulia, Gemona del Friuli (UD), Piazza del Municipio
Data:
XX | 1921-1922/06/18
Autore:
scultore: Mistruzzi Aurelio, 1880/ 1960
Ambito culturale:
ambito friulano
Materia e tecnica:
pietra piasentina/ bocciardatura; pietra d'Istria; bronzo/ fusione
Misure:
cm 300x400x263;
Soggetto:
madre con figlio
Descrizione del bene:
Su una base quadrangolare composta da due gradini poggia un podio che riporta, incisi sul lato frontale, i versi di Giacomo Leopardi. Al di sopra si collocano l'ara dedicata ai caduti e la scultura bronzea. L'ara, con il lato superiore aggettante e corniciato, sostiene un cuscino con girali e si conclude con un bronzeo braciere ardente. Sul lato frontale, all'interno di una cornice, è incisa la dedicazione accompagnata ai lati da due daghe romane. Sui fianchi dell'ara sono riportati due scudi, decorati da nastri svolazzanti, con incise in oro le date di inizio e fine del conflitto. In posizione avanzata rispetto all'ara, si colloca la scultura bronzea raffigurante una donna velata che, inginocchiata, sorregge la mano del bimbo che l'accompagna, fino a guidarla a toccare il marmo sacro.
Descrizione iconografica:
Figure: donna; bambino. Oggetti: braciere. Armi: gladio.
Trascrizione:
ara/ lato frontale: GEMONA/ AI SUOI FIGLI/ CADUTI/ PER LA PATRIA
basamento/ lato frontale/ a destra: LA VOSTRA TOMBA E' UN' ARA E QUA MOSTRANDO/ VERRAN LE MADRI AI PARVOLI LE BELLE/ ORME DEL VOSTRO SANGUE/ (LEOPARDI)
ara/ lato sinistro/ scudo/ all'interno: MXCXV
ara/ lato destro/ scudo/ all'interno: MCMXVIII
Notizie storico-critiche:
Il monumento fu inaugurato il 18 giugno 1922 e, su volontà del costituito "Comitato pro Monumento", venne affidata la realizzazione all'artista Aurelio Mistruzzi. Nell'ideazione dell'opera Mistruzzi si ispirò al passo dell'ode "All'Italia" di Giacomo Leopardi (Canti I, 1818), e tradusse in forma concreta l'immagine delle madri che accompagnano i figli a rendere omaggio ai sepolcri degli eroi. Il gruppo scultoreo venne fuso a Roma, sotto la direzione dello stesso artista. I marmisti gemonesi che lavorarono la pietra sono Giuseppe Elia e Albino Tuti, mentre i lavori di costruzione furono diretti dall'ingegnere Enrico Pittini. Bibliografia:"Giornale di Udine", mercoledì 21 giugno 1922; Bergamini G., Nobile D., Aurelio Mistruzzi. Bozzetti e medaglie nel lascito della Provincia di Udine, Udine, 2013, pp. 41-46.
Codice identificativo:
0600166107
Nome del file:
lapidi/SBSAE_FVG_S163_S239/S163_56102.jpg
 

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