Archivio di Stato di Rieti

Documentazione dell'Archivio di Stato di Rieti

 

Le risorse consultabili su 14-18 

La documentazione che l’Archivio di Stato di Rieti mette a disposizione sul portale 14-18 Documenti e immagini sulla Grande guerra è stata desunta dai fondi familiari Solidati Tiburzi e Matricardi e dal fondo personale Giacomo Caprioli.

 

L’archivio “Matricardi” è giunto all'Archivio di Stato di Rieti come donazione nel 1969. Di taglio spiccatamente politico, la documentazione si riferisce a diversi membri della famiglia reatina, inclusi il patriota risorgimentale Adeodato e l’esponente di spicco del fascismo reatino Carlo. Per il portale 14-18 è stata digitalizzata una sessantina di documenti riguardanti l’irredentismo triestino.


Dal fondo della famiglia Solidati-Tiburzi di Contigliano (Rieti), dichiarato di notevole interesse storico nel 1971 e in seguito donato all’Archivio di Stato di Rieti, sono tratte le quattro buste della corrispondenza sul primo conflitto mondiale intrattenuta negli anni 1915-1918, con vari interlocutori, da Antonio Solidati Tiburzi (Contigliano 1866-1955), deputato dal 1909 al 1919. Si tratta per lo più di richieste di raccomandazioni per licenze, trasferimenti ed esenzioni dal servizio o di lettere di ringraziamento per favori ricevuti. A questo carteggio si aggiungono gli scambi epistolari con alcuni prigionieri di guerra originari del suo stesso paese natale, Contigliano, e con personaggi politici (per esempio Salandra); alcune carte riguardanti l’attività parlamentare e l’impegno profuso per l’acquisto di viveri per la popolazione di Contigliano; i salvacondotti rilasciati per transitare in zone di guerra; opuscoli a stampa.


L’archivio di Giacomo Caprioli (Capradosso di Petrella Salto, Rieti, 1885-Roma, 1959), singolare figura di antiquario e ricercatore di storia locale, è stato donato all’Archivio di Stato di Rieti dagli eredi in più fasi a partire dagli anni ’90 del secolo scorso. Sul portale 14-18 sono consultabili le lettere, le cartoline (spesso illustrate direttamente dall’estensore, provetto disegnatore) e i disegni che Caprioli indirizza dal fronte alla donna che all’epoca stava corteggiando e che poi sarebbe diventata sua moglie, Alfonsina Pirani: una corrispondenza spesso molto raffinata non solo graficamente, ma anche e soprattutto linguisticamente.

 

Il contesto

L’Archivio di Stato di Rieti è stato istituito come Sezione di archivio di Stato con D.M. 15 giugno 1953 ed è divenuto Archivio di Stato a seguito del D.P.R. 30 settembre 1963, n. 1409. Attualmente, l’Istituto custodisce un patrimonio documentario di quasi 11.000 ml. Ai nuclei documentari acquisiti nei primissimi anni molti altri se ne sono aggiunti: oltre alla documentazione prodotta dagli uffici statali compresi nel territorio provinciale, l’Archivio di Stato conserva numerosi archivi di enti pubblici e archivi privati ritenuti di notevole interesse storico (familiari, di persona, di impresa). L'Istituto svolge un'intensa attività scientifica, editoriale e di valorizzazione del patrimonio, e dal 2017 realizza, in collaborazione con l'Istituto Luce di Cinecittà, la rivista online "Didattica Luce in Sabina". Il suo laboratorio di cartotecnica è dal 2002 fornitore preferenziale degli istituti archivistici italiani. Nell’ambito del progetto di valorizzazione del patrimonio documentario sulla prima guerra mondiale, finanziato dalla Direzione generale Archeologia belle arti e paesaggio del MiBACT, Liana Ivagnes ha coordinato per l’Istituto l’identificazione e la selezione dei documenti, che sono stati schedati analiticamente da Caterina Placidi e acquisiti digitalmente dalla ditta “Il Restauro e le Tecnologie Srl”.