ARTICOLO - La cerimonia del Milite Ignoto: la tumulazione della salma all’Altare della Patria

Articolo - Roma

Il convoglio speciale sul quale viaggia il Milite Ignoto trova ad attenderlo al suo arrivo alla stazione Termini di Roma, la mattina del 2 novembre 1921, tutte le più alte cariche militari e politiche insieme alle rappresentanze di combattenti, che sono schierate in maniera ordinata secondo le istruzioni che il Ministero della Guerra ha indicato dettagliatamente nello schizzo inviato in allegato alla circolare diramata il 30 settembre.

Dopo i saluti e gli onori dovuti, la salma viene caricata su un affusto di cannone e trasportata nella vicina basilica di Santa Maria degli Angeli; a scortarla lungo il breve percorso vi sono ai lati alcuni militari decorati con la medaglia d’oro e di seguito un corteo guidato dal sovrano Vittorio Emanuele III di Savoia e composto dalle diverse rappresentanze.

La cronaca fotografica del solenne evento, che ha avuto inizio ad Aquileia il 28 ottobre, contribuisce a testimoniare l’aspetto che forse più di ogni altro rende singolare la cerimonia del Milite Ignoto, ossia, la massiccia e spontanea partecipazione popolare in tutti i luoghi che vengono attraversati dal passaggio dei resti mortali del soldato italiano nel corso del suo viaggio. Anche a Roma la commozione per questa storica celebrazione nazional-patriottica è palpabile sin dai primi momenti: una folla immensa, infatti, si raduna in piazza della Repubblica, nei pressi della Basilica, attendendo prima il passaggio della bara e poi la cerimonia religiosa.

Una volta terminata la funzione con la benedizione della bara, un picchetto d’onore inizia il proprio servizio appostandosi accanto al feretro; da quel momento e per tutto il giorno seguente un flusso inarrestabile di persone si reca in processione nella chiesa per salutare le spoglie e rendere il proprio omaggio al caduto, recitando una preghiera o depositando un fiore.

Si arriva così alla fatidica giornata del 4 novembre 1921: alle ore otto e trenta, come previsto dal protocollo, i vessilli dei diversi reggimenti, le rappresentanze militari e gli ex combattenti prendono posizione in piazza Esedra per porsi a capo dell’imponente corteo che alle ore nove parte dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli per accompagnare il feretro fino a piazza Venezia.

Durante la processione che percorre via Nazionale, presidiata dalle forze dell’ordine di Roma, soldati decorati con la medaglia d’oro fiancheggiano la salma del Milite Ignoto nuovamente disposta su un affusto di cannone mentre dieci vedove e dieci madri di caduti, vestite rigorosamente di nero, seguono il feretro piangendo tra il lancio dei fiori. A chiudere il lungo corteo subito dopo gli esponenti politici vi sono i decorati, i bersaglieri, gli alpini, i lanceri, i fanti, le bande musicali militari e, infine, i carabinieri a piedi e a cavallo.

Nel frattempo a piazza Venezia si radunano reparti dell’esercito, rappresentanze e associazioni che insieme alla famiglia reale dei Savoia si posizionano ordinatamente sul lato destro e sinistro della piattaforma centrale, lungo la scalinata del Vittoriano intorno all'Altare della Patria.

Quando il Milite Ignoto raggiunge la piazza, oramai gremita di gente, la salma viene prima salutata militarmente dalle bandiere dei diversi reggimenti, quindi presa sulle spalle da otto combattenti decorati con medaglie d’oro tra i quali è presente anche Luigi Rizzo, ricordato per le gesta compiute durante il conflitto con la Marina Italiana.

Accompagnata dal ritmico rullo di tamburi, tradizionalmente impiegato nelle celebrazioni delle esequie dei principi sabaudi, la salma raggiunge il loculo realizzato al primo livello della struttura, precisamente sotto la Dea Roma e allineato all’imponente statua equestre del primo re d’Italia Vittorio Emanuele II di Savoia, nel punto in cui il ricordo dei caduti della Grande guerra avrebbe trovato nel monumento la sua espressione più alta.

Subito dopo il discorso del Ministro della Guerra Luigi Gasparotto ascoltato in silenzio dalle oltre trecento mila persone che affollano piazza Venezia, si giunge al momento più solenne dell’intero evento: mentre la banda d’onore militare esegue i brani “La canzone del Piave” e “Soldato ignoto” di E.A. Mario, il re Vittorio Emanuele III bacia la medaglia d’oro che viene fissata con un martello al feretro sopra il quale, un soldato pone un elmetto da fante; a quel punto le autorità militari si mettono sull’attenti e il popolo si inginocchia nel momento in cui la salma, tra il suono delle campane e dei colpi di cannone a salve, viene inserita nel loculo sotto la statua della Dea Roma, nella cripta creata utilizzando simbolicamente pietre provenienti dal Monte Grappa, dal Carso e da altri luoghi teatro dei combattimenti durante il conflitto.

Una volta inserito il feretro dell’Ignoto Militi all’interno del loculo giunge a conclusione il viaggio dell’eroico soldato, idealmente accompagnato nel suo percorso da altri seicentocinquantamila combattenti italiani immolatisi per la causa nazionale nei tre anni e mezzo di combattimenti.

Al Milite Ignoto viene conferita, per volontà del sovrano Vittorio Emanuele III, anche la Medaglia d’oro al Valor Militare con la seguente motivazione: «Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle cruente battaglie e cadde combattendo senz’altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della Patria».

 

Fine terza parte.

Continuazione di "La cerimonia del Milite Ignoto: la scelta della salma e il viaggio da Aquileia a Roma".

Segue "La cerimonia del Milite ignoto: le celebrazioni del 4 novembre 1921"

 

Fonti:

Emilio Franzina, La storia (quasi vera) del Milite Ignoto, Roma, Donzelli, 2014.
Bruno Tobia, L’Altare della Patria, Bologna, il Mulino, 1998.
Marco Pizzo, Emanuele Martinez, 4 novembre 1921-4 novembre 2011. Il Milite Ignoto da Aquileia a Roma, Roma, Gangemi Editore 2011.
Lorenzo Cadeddu, La leggenda del soldato sconosciuto all'Altare della Patria, Udine, Gaspari, 2004.
Alessandro Miniero, Da Versailles al milite ignoto. Rituali e retoriche della vittoria in Europa (1919-1921), Gangemi Editore, 2008.


A questo approfondimento sulla storia del Milite Ignoto in Italia faranno seguito altri due articoli sul tema che verranno pubblicati nella bacheca di 14-18.it nel corso del 2021, anno in cui ricorrono i 100 anni dagli eventi descritti.