ARTICOLO - Le cartoline commemorative inviate al Milite Ignoto

Articolo - Roma

Tra le varie iniziative intraprese dal Comitato Esecutivo per le Onoranze al Soldato Ignoto in occasione delle celebrazioni solenni del 1921, vogliamo ricordarne una particolarmente originale che riscuote subito un enorme successo e che si inserisce perfettamente nell’organizzazione dell’evento nazional patriottico vissuto con intensità dall’intero Paese.

 

Si tratta di una cartolina commemorativa fatta stampare per l’occasione e messa in commercio in tutta Italia al prezzo di una Lira. L’iniziativa, a scopo benefico, prevede che il ricavato sia devoluto al Comitato Nazionale degli Orfani di Guerra, un’Associazione nata nel 1916 con l’obiettivo di provvedere al sostentamento e all’assistenza dei figli dei caduti, attraverso un’azione coordinata e sostenuta attraverso il contributo di diversi Enti pubblici e privati.

 

Il cartoncino messo in circolazione raffigura un disegno emblematico: due donne in gramaglie inginocchiate davanti al corpo senza vita di un soldato caduto, dietro il quale troneggia l’allegoria della Patria vittoriosa, mentre sullo sfondo è ben visibile il monumento del Vittoriano, che dal giorno dell’inumazione del Milite Ignoto diventa per tutti gli italiani l’Altare della Patria.

 

L’autore del disegno è il giovane artista ed ex combattente Mario Barberis che della propria esperienza di guerra ha lasciato testimonianza realizzando un’interessante serie di illustrazioni nelle quali mostra i luoghi vissuti al fronte dai combattenti e le attività quotidiane che scandivano le giornate dei soldati in trincea.

 

La cartolina  è divisibile, una volta separate le due parti, l’acquirente, come riporta la cartolina stessa, “può trattenerne una per sé, ed impostare l'altra dopo avervi apposto, a tergo, la propria firma, accompagnata, se crede, da un suo pensiero”. Il cartoncino, dopo essere stato compilato, viene inviato dai cittadini al Comitato Esecutivo che si impegna a curarne la “raccolta e la conservazione”.

Migliaia sono le cartoline che gli italiani spediscono tra la fine dell’ottobre 1921 e i primi mesi del 1922 con frasi, dediche e piccoli messaggi rivolti a quel Milite Ignoto che nell’immaginario collettivo nazionale rappresenta tutti i soldati italiani caduti per la Patria.

 

Attraverso 14-18 è possibile consultare oltre ventitremila di queste cartoline messe a disposizione dal Museo Centrale del Risorgimento grazie al lavoro di digitalizzazione e trascrizione realizzato anche con il contributo di studenti delle scuole romane, di studenti dell'Università di Milano-Bicocca e dei detenuti di alcuni penitenziari romani.

 

Con una prima analisi è già possibile constatare come la partecipazione degli italiani a questa iniziativa commemorativa è ampia e diffusa in tutto il territorio nazionale. Un altro aspetto interessante da evidenziare è costituito dal contenuto manoscritto delle cartoline che permette di apprendere il pensiero e le emozioni degli italiani che erano, parzialmente, rimasti inespressi durante i giorni delle commemorazioni pubbliche in linea con le disposizioni governative che imponevano un decoroso silenzio in segno di rispetto verso la salma del Milite Ignoto.

 

I messaggi nelle cartoline sono vari, c’è infatti chi si limita a scrivere poche parole e chi invece elabora frasi più complesse. Emerge l’enfasi patriottica espressa anche tramite locuzioni latine, citazioni colte oppure attraverso l'impiego della paola sangue diffusasi nel corso della Grande guerra e che nelle celebrazioni commemorative raggiunge la sua massima espressione simbolica.

 

Un silenzio carico di significato torna, tuttavia, protagonista in alcune cartoline dove i mittenti decidono di lasciare vuoto il cartoncino o si limitano ad apporre la sola firma (quasi il 40% delle cartoline reca solamente il nome del sottoscrittore) probabilmente perché a volte non si riescono a trovare le parole giuste per esprimere il proprio sentimento di lutto e di riverenza verso il Soldato che l’esaltazione sacrale e patriottica ha fatto diventare il simbolo per eccellenza dell’intera guerra combattuta dagli italiani.

 

Per quel che riguarda i mittenti, una parte cospicua è composta da associazioni come, per esempio, quella degli Industriali e Commercianti di Bologna mentre i restanti due terzi dei sottoscrittori sono “soggetti privati”, ovvero “singoli cittadine e cittadini”, alunni di scuola di diversa età, suore, reduci di guerra ed ex combattenti. Attraverso le cartoline commemorative un coro unanime di sincero ringraziamento si leva verso l’Ignoto Militi al quale, molto spesso, viene chiesto di proseguire la sua opera sacra continuando a vegliare anche dall’alto sulle sorti dell’Italia.

 

Si riporta, in conclusione, il testo della cartolina inviata da Palermo dal cittadino Gaetano Accomando il cui messaggio sembra possa sintetizzare quel sentimento di sacralità e devozione che emerge dalla maggior parte delle cartoline degli italiani:

“Chi ha combattuto per la Patria? L'Ignoto militi. Chi ha salvato la Patria? L'Ignoto militi. Chi è morto da eroe per la Patria? L'Ignoto militi.”

 

Fine ultima parte

Continuazione di: La cerimonia del Milite ignoto: le celebrazioni del 4 novembre 1921

 

Fonti:
Barbara Bracco 2019, “A te o Milite ignoto. Guerra e lutto nelle cartoline al soldato senza nome, 4 novembre”, Memoria e ricerca, Il Mulino, pp. 579-602.
Marco Pizzo, Emanuele Martinez, 4 novembre 1921-4 novembre 2011. Il Milite Ignoto da Aquileia a Roma, Roma, Roma, Gangemi Editore 2011.