Monumenti e lapidi

Dettaglio immagine

Ente competente:
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto
Definizione del bene:
lapide commemorativa
Luogo:
Toscana, Grosseto (GR), Casa di riposo Anziano Ferrucci, Viale Francesco Ferrucci
Data:
sec. XX | 1929
Materia e tecnica:
marmo/ incisione
Misure:
cm 130;
Descrizione del bene:
Lastra rettangolare posta verticalmente. Motivo decorativo inciso raffigurante un elemetto tra fasci vegetali e due scudi.
Trascrizione:
nel centro: GROSSETO/ VOLLE QUESTO MONUMENTO AI SUOI SOLDATI CADUTI/ PERCHE' AGLI UMILI FOSSE PIU' SERENO IL TRAMONTO/ NELLA RELIGIONE DI COLORO/ CHE DELLA VITA CONOBBERO SOLAMENTE/ L'AURORA SPEZZATA DEL SACRIFICIO/ ED ETERNATA DALLA VITTORIA
Notizie storico-critiche:
La lapide è posta nell'atrio della Casa di Riposo, il legittimo monumento ai caduti di Grosseto, in quanto l'obelisco che oggi si conserva nel parco della rimembranza, venne eretto nel 1896, e nel 1921 riadattato anche ai morti della prima guerra mondiale. Da quella data i grossetani manifestartono un desiderio sempre maggiore, per la costruzione di un nuovo monumento, tanto che nel 1922 venne indetto un concorso per realizzarne uno. Arrivarono 13 bozzetti, ma nessun progetto sembrò soddisfare le aspettative della giuria, che preferì indire un nuovo bando e determinare una nuova battuta d'arresto ai lavori (Cfr: Concorso per il monumento ai caduti, in "L'Ombrone" 24 giugno 1923, a. 54, n. 24). Per idea del Podestà di Grosseto, il capitano Ado Scaramucci, nel 1926 iniziarono i lavori di costruzione, diretti dall'architetto Renato della Rocca, per un'ospizio per i reduci di guerra, ma solo nel 1929 grazie a una donazione del cittadino grossetano Mons. Gobbini, si potè veder realizzato il nucleo principale della attuale Casa di Riposo, il Padiglione Gobbini, che presenta sulla facciata questa iscrizione "SENECTUTIS ASYLUM PUGNANTIBUS PRO PATRIA MONUMENTUS". (Cfr: Asilo dei vecchi di Grosseto, in "La Maremma. Il Combattente Maremmano", a. VII, n. 43, Grosseto 27 ottobre 1929). Dal che si arguisce che il "Ricovero dei vecchi", come era chiamato, fosse stato eretto per ospitare anziani di sesso maschile, che avessero dato il meglio di se in difesa della patria. Presso il "Ricovero dei vecchi" presero servizio il 10/01/1930 le Suore Francescane di S. Elisabetta, proposte all'Amministrazione Comunale dal Vescovo Mons. Gustavo Matteotti. Il Ricovero ospitava 96 persone e fin dal 1932 erano aiutati con la distribuzione di viveri anche altri anziani che non erano accolti nella struttura. Il Ricovero disponeva di grandissime camerate, un locale destinato alla mensa, funzionava in parte la lavanderia, mancavano invece tutti gli spazi in cui fosse consentito trascorrere la giornata serenamente in un clima familiare. Veniva gestito da una Commissione di cui si sono rintracciati i verbali, tra il poco materiale storico esistente e dai quali si evincono le regole di comportamento e la denominazione all'epoca attribuita "Casa di Riposo dei Vecchi" di Grosseto. In epoche successive ne è stata cambiata la denominazione in "Casa Riposo Anziani" e si sono aggiunti i Padiglioni Alfieri e Centrale.
Codice identificativo:
0900705324
Nome del file:
lapidi/S128_S121_S61_S04_S238_S122/47653c.jpg
 

Immagini

Totale immagini 2