ARTICOLO - Cento anni fa: la Battaglia del Solstizio
22/06/2018 - Articolo - Roma
Alle 3 del mattino del 15 giugno 1918, con un forte fuoco di artiglieria che coinvolse la zona delle Alpi orientali, ebbe inizio la Seconda Battaglia del Piave che rappresentò l’ultima grande offensiva austro-ungarica sul fronte italiano. L’obiettivo di questa operazione era sfondare le linee difensive italiane con la classica mossa a tenaglia e inoltrarsi nella pianura padana, nella speranza di mettere definitivamente fine al conflitto con l’Italia.
Durante le prime ore dello scontro gli austriaci sembrarono avere la meglio; riuscirono, infatti, a conquistare il paese di Nervesa e la collina del Montello, vicino il Monte Grappa. Un ‘po’ più a sud avanzarono fino alla zona di San Donà e Cava Zuccherina. A partire dal pomeriggio, però, la situazione si capovolse radicalmente in favore del Regio Esercito guidato da Armando Diaz, divenuto Capo di Stato Maggiore al posto di Luigi Cadorna dopo la rotta di Caporetto.
Le truppe italiane risposero all’avanzata nemica distruggendo tutti i ponti sul Piave e non si fecero trovare impreparate neanche di fronte al massiccio uso dei gas asfissianti, grazie alle maschere portate in dotazione dagli alleati inglesi.
Nei giorni successivi, la piena del fiume e il continuo bombardamento dei ponti gettati dagli austriaci da parte dell’artiglieria e dell’aviazione italiane, resero vani tutti i tentativi del comando austro-ungarico di oltrepassare il Piave. L’impiego del corpo aeronautico si dimostrò determinante nel costringere al ripiegamento gli avversari; dai cieli, infatti, le incursioni dei bombardieri italiani Caproni, affiancati da aerei inglesi e francesi, crearono lo scompiglio nelle linee nemiche.
Il 19 giugno, proprio durante una di queste azioni, perse la vita sul Montello l’asso dell’aviazione italiana, il maggiore Francesco Baracca, capace durante la guerra di abbattere 34 apparecchi nemici e di cui la leggenda, a cento anni di distanza dalla morte, non è ancora tramontata.
In quello stesso giorno, si svolse un altro scontro importante nella frazione di San Pietro Novello (passato alla storia come Carica di San Pietro Novello), dove il Reggimento di Cavalleria VII Lancieri di Milano, comandato dal generale Gino Augusti, ottenne una vittoria inaspettata contro la fanteria imperiale che era riuscita a infiltrarsi oltre il Piave.
L’esercito asburgico cercò di resistere e mantenere le posizioni, tuttavia, il 21 giugno, gli alti comandi ordinarono la ritirata, che si svolse nei due giorni successivi.
Si concluse così la seconda battaglia del Piave, meglio nota come “Battaglia del Solstizio”, nome attribuitogli da Gabriele D’Annunzio, con chiaro riferimento al Solstizio d’estate che ricade il 20 o il 21 giugno.
La vittoria italiana suscitò enorme entusiasmo all’interno del Paese, dove il morale era già stato rianimato dal successo navale ottenuto il 10 giugno dal comandante Luigi Rizzo, con l’affondamento presso l’isola di Premuda della corazzata Santo Stefano.
Le varie fasi della seconda battaglia del Piave furono immortalate da Luigi Marzocchi e le fotografie relative a questo evento (a partire dalla foto numero 1146) sono contenute nel quarto e nel quinto album della sua collezione intitolata “Serie fotografica documentaria sulla guerra italo-austriaca”.
I soggetti immortalati sono diversi: si va dai soldati italiani feriti o ritratti nelle trincee durante i momenti di riposo, ai prigionieri nemici fotografati in gran quantità per fini propagandistici. Inoltre, molti scatti sono dedicati all’aviazione e al reparto degli arditi le cui azioni si dimostrarono essenziali per il buon esito della battaglia.
Oltre agli album di Luigi Marzocchi il portale 14-18 conserva altro materiale sulla battaglia del Solstizio. E’ possibile consultare: dei Bollettini di guerra diramati dal Comando Supremo nei giorni dello scontro e le Comunicazioni con le quali la Presidenza del Consiglio aggiornava il Senato e la Camera sulla situazione al fronte; alcuni opuscoli pubblicati con l’intento di commemorare soldati italiani caduti eroicamente durante i combattimenti (es. Colonello Provino Poncini, reggimento di fanteria, Tenente Aldo Camurri); un documento privato, una lettera scritta dai compagni del caporal maggiore Paolo Costa alla sorella di quest’ultimo per avvisarla della morte del fratello; un interessante volantino che riporta un’esortazione alla resistenza sul Piave, del 18 giugno 1918, di Emanuele Filiberto di Savoia, Duca D’Aosta, rivolta ai suoi soldati della Terza Armata; del materiale relativo a Mario Fiore, Comandante del 79° Battaglione Zappatori, morto il 17 giugno nell’eroico tentativo di bloccare dei soldati austriaci che tentavano di posizionare una mitragliatrice e al quale venne conferita successivamente la medaglia d’oro al valor militare. Su di lui nel portale sono presenti il diario personale, redatto durante gli anni di guerra, due opuscoli e dei documenti manoscritti consistenti prevalentemente in comunicazioni tra il 79° Battaglione Zappatori e gli Alti Comandi.