Monumenti e lapidi

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Ente competente:
Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della città di Roma)
Definizione del bene:
lapide commemorativa ai caduti
Luogo:
Lazio, Capodimonte (VT), Piazza della Rocca, 14
Data:
sec. XX | 1920
Ambito culturale:
ambito viterbese
Committenza:
Comune di Capodimonte
Materia e tecnica:
bronzo; marmo
Misure:
cm 200x50;
Soggetto:
allegoria della vita umana
Descrizione del bene:
Il monumento è costituito da una lapide in marmo di forma rettangolare con la parte superiore aggettante. Dall'altro verso il basso troviamo: lapide in bronzo figurata, affissa in quella in marmo; un fregio ornamentale inciso nel marmo e, al centro, lo stemma comunale in bronzo, poi l'iscrizione dedicatoria, altro fregio ornamentale e, infine, il nome dei caduti. Sotto a questa altra lapide con iscrizione in memoria dei caduti della guerra 1940-45, collocata successivamente (dedicatoria su 7 righe, nome dei caduti su tre colonne).
Descrizione iconografica:
Figure: uomo; donna; bambino. Abbigliamento: tunica. Araldica: stemma comunale. Simboli: palma; ramo di quercia
Trascrizione:
targa inferiore: CADUTI E DISPERSI NEGLI EVENTI BELLICI / CHE / SEGUIRONO ALLA PRIMA E POI DIVAMPARONO / NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE /SONO RICORDATI CIRCONFUSI DI GLORIA / PERENNEMENTE / DALLA POPOLAZIONE DI CAPODIMONTE / BACCELLI LEONE / BACCELLI IGNAZIO / ERCOLANI DOMEN ICO / ERCOLANI EDO / MANETTI ANTONIO / NARDI GUALTIERO // ORTENZI DAVID / PISTONI ANTILIO / PROSPERINI BENITO / PROSPERINI DARIO / PROSPERINI DINO / ROSELLI VITTORIO / ROSSI ORLANDO // SELVI ANTONIO / TARANTELLO ANTONIO / TASCHINI ADELIO / TRIPPANERA BERNARDINO / VALLESI FRANCESCO / VERNACCIO IGINO
targa superiore: ALLE GIOVANI ESISTENZE DEI SUOI FIGLI/ PER LA PATRIA IMMOLATE/ NELLA GUERRA CHE NE DISTRUSSE IL SECOLARE NEMICO/ CAPODIMONTE IL 15 AGOSTO 1920/ POSE QUESTO RICORDO/ ADDITANDO I LORO NOMI GLORIOSI/ ALL'AMMIRAZIONE DEI POSTERI// NARDI DAMIANO/ TARANTELLO DOMENICO/ MORGANTI CESARE/ ERCOLANI ANTONIO/ RIBICHINI LUIGI/ NARDUCCI DOMENICO/ DI ROCCHI NICOLA/ TARANTELLO PAOLO / CARDARELLI VINCENZO/ MOCHI EDOARDO/ ERCOLANI GIUSTINO/ PROSPERINI EDOARDO/ COSTANTINI GIUSEPPE/ ROSSI COSTANTINO/ MELCHIORRI FRANCESCO/ FAGGIANI TITO/ MONTESI ENRICO/ PROSPERINI LUIGI// MOSCHINI COSTANTINO/ COTENNE AGOSTINO/ CHECQUOLO RAFFAELE/ BRESCIANI NAZZARENO/ ROSSETTI GIUSEPPE/ ERCOLANI NESTORE/ ROSATI GIACOMO/ MANETTI G. BATTISTA/ ALOISI LUIGI/ EVANGELISTI UGO/ PETRILLI GUALTIERO/ POLICARI GIUSEPPE/ TARANTELLO INNOCENZO/ TARANTELLO ISIDORO/ GIOVANNELLI ADRIANO/ NALDUCCI LUIGI/ FANELLI ASCENZO/ SBOCCHIA GIACOBBE
Notizie storico-critiche:
Il 5 giugno 1919 il Consiglio Comunale decise di perpetuare nel marmo e nel bronzo "i nomi degli eroici concittadini che della loro giovane età fecero ammirabile sacrificio pel trionfo della giustizia e delle sacre aspirazioni della patria". Dopo aver stabilito il contributo del comune, (L. 1.000) il Consiglio incaricò il Sindaco di procedere alla nomina di un Comitato esecutivo per la raccolta delle offerte e la realizzazione del monumento. Il Comitato diede la propria approvazione ad una targa in marmo e bronzo da apporre sulla facciata del Palazzo Comunale a fianco del Castello, che sarà inaugurata il 5 agosto 1920. Nel 1959 fu murata sotto di essa un'altra lapide in ricordo dei caduti e dei dispersi in eventi bellici tra il 1918 e il 1945. Nel 1968 lo storico locale Umberto Pannucci denunciava la povertà di tali ricordi marmorei a cui non si aggiungeva neanche l'onere e il conforto di una lampada votiva "che esprimesse l'affetto riconoscente e imperituro dei viventi per i gloriosi caduti!" (Pannucci 1968). A tale richiamo l'Amministrazione rispose solamente nel 1994, quando dedicò ai caduti di Capodimonte di tutte le guerre il cippo monolitico in Piazza Umberto I. In realtà, il ricordo dei soldati caduti del 1915-18, è assolutamente all'altezza, anzi forse migliore, delle lapidi deliberate e realizzate subito dopo la fine della guerra. Molte amministrazioni, infatti, si accontentarono di semplici targhe in marmo, al più decorate con corone d'alloro, foglie di palme, trionfi di gladi, moschetti ed elmi, incise nel marmo stesso della targa, che impaginavano la dedicazione e l'elenco del nome dei caduti. Altre volte venivano inseriti motivi decorativi in bronzo, e questo già comportava la lievitazione dei prezzi. Ma pochi furono i comuni che commissionarono targhe figurate in bronzo. Dalla documentazione del comune di Blera sappiamo, infatti, che queste erano molto costose: delle 2.960 lire previste per la propria lapide ai caduti, la targa in bronzo ne costava da sola 2.000, nonostante le dimensioni ridotte. La targa di Capodimonte, indubbiamente di difficile lettura a causa della posizione e delle dimensioni, stilisticamente rientra in quel filone della cultura primo '900 che trova ispirazione nella produzione michelangiolesca e neomanierista, tutta intenta allo sviluppo ipertrofico dei muscoli e al movimento a vortice, di cui il pittore e illustratore Adolfo De Carolis fu uno dei più illustri esponenti. A tale stile corrisponde un'allegoria complessa e turbinosa, in abiti all'antica, in cui delle donne mostrano a dei bambini un uomo semisdraiato su un'ara. Le interpretazioni potrebbero essere molte, ma tutte sembrano incentrarsi sull'idea del sacrifico dell'uomo, il soldato, che immolandosi per la patria garantisce alle nuove generazioni un futuro, mentre alla donna, moglie e madre a un tempo, è affidato il ruolo di congiunzione tra il padre e il figlio, tra passato e presente.
Codice identificativo:
1209845570
Nome del file:
lapidi/S168_S169_S244/StAr_MonumentiaicadutiVt_CRD24222.jpg
 

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